ETHOS AGENTE CONTRO PATHOS POPULISTA
Se telos è il dispiegarsi dinamico della verità apriori, l’ethos non può essere che prolessi di una nuova forma di protagonismo europeo perché contiene la prefigurazione della volontà di sovradeterminazione del Globo da parte del Mondo come forma ordinativa dell’agire dell’ethos. Quest’ultimo, fondato sul superamento di ogni forma di escatologia – quindi di primato dell’etica – è per essenza polemos contro la tirannia dei valori, base ideologica dell’internazionalizzazione del sistema sociale; il quale considera ordine spontaneo l’anarchia tecnico-economica globalizzata e governance la forma della Weltpolitik come caos destrutturato da dinamiche di neonazionalismo imperiale. L’ethos antimessianico è una pragmatica (e drammatica) esigenza posta dall’incapacità dei sistemi sociali organizzati in spazi sistemici di produrre leadership responsabili: chi decide è, in realtà, oggettivamente eterodiretto dal riemergere di miti – forse obsoleti, ma sempre efficaci perché mai morti – la cui potenza di mobilitazione è oggi enormemente amplificata dal sistema dei mass-media in accelerata fase d’innovazione, che ha reso tanto raffinata quanto incontenibile la capacità di manipolazione e di cattura del consenso. Al punto che è tale sistema – costituente il perno del “quaternario” e quindi il motore più innovativo dell’ultima forma di capitalismo – il vero regista occulto ed impersonale della selezione dei capi e/o della circolazione delle élites. Su queste basi è chiaro che non può esistere una guida del mondo capace di decisione sulla ricostruzione del binom...
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